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sabato 7 luglio 2012

Intervista esclusiva a Massimiliano Pani: Mia Martini la voce che spacca nell’anima



Disponibile e gentile, Massimiliano Pani ha accettato volentieri di esprimere la propria opinione su Mia Martini in esclusiva per il club Chez Mimì. Lo ringraziamo vivamente e diamo spazio all’interessante chiacchierata.


• Prima domanda d’obbligo: la sua opinione su Mia Martini come artista e come donna.
  Non posso esprimermi su Mia Martini come donna, non ho avuto il piacere di frequentarla abbastanza a lungo. Come cantante ha nella voce il dolore, la rabbia, il riso e le lacrime…è una grande cantante.

• Se ha avuto modo di conoscerla personalmente: che ricordo ha di lei, può raccontarci qualche aneddoto?
   L’ho incontrata tante volte negli anni, alcune per caso, altre no. La conobbi in occasione di un pezzo che avevo scritto e che le era piaciuto “Già visto” cantato da Mina in “Italiana” nel 1982. Voleva incontrarmi e capire come poteva un ragazzo di 19 anni scrivere un testo così “adulto”…conobbi quel giorno a casa di Mimì anche Ivano Fossati.

• Tra i brani del suo repertorio, quali sono le sue preferenze e quali di essi avrebbe voluto scrivere…..
   …sono un ammiratore di Maurizio Fabrizio e ritengo che i suoi pezzi scritti per Mimì abbiano avuto grazie a lei la migliore interpretazione possibile. Lei ha dato a quei brani di grande eleganza e intensità lo spessore e l’emozione che non sarebbe riuscito a dare nessun altro interprete.


• Quali sono le sue considerazioni in merito allo spinoso ostracismo che l’artista ha dovuto subire, legato alla triste nomea della iella.
   La cultura familiare che mi appartiene, e della quale non ringrazierò mai abbastanza i miei genitori, mi fa dividere le persone, che ho il piacere di frequentare, non tra potenti e no, ricche e no ma tra intelligenti e no, di valore umano e no, di talento e no…per me Mia Martini era una artista di valore assoluto, una donna con me affettuosa e amichevole…qualunque altra valutazione non ha nessun senso e non mi ha mai influenzato.

• Come compositore, ha scritto anche per altri interpreti come Anna Oxa. Ha pensato qualche volta sulla possibilità di affidare a Mia Martini un suo brano?

  Sì, ne sarei stato onorato, ma un autore sa quale dei pezzi che ha nel cassetto è veramente valido e quale…solo normale. Per lei ci voleva un genere di pezzo con le caratteristiche di emozione che poteva permettere a un vero grande cantante di esprimersi. Ma quando mi è venuto quel genere di pezzo, e penso a “Serpenti”, “Fosse vero” e altri, li ho fatti ascoltare prima a mia madre per avere un parere…e non li ha mai rifiutati…quindi proporre un brano meno intenso per Mia Martini non mi sono mai permesso di farlo…

• Sembra che ci fosse in cantiere un progetto discografico per una eventuale partecipazione di Mimì a Sanremo 1996 con la collaborazione degli Audio 2.
   Non ricordo bene, ma può darsi che Donzelli e Leomporro abbiano, come autori , proposto dei pezzi a Mimì per il San Remo di quell’anno.

• Ha avuto l’opportunità di assistere ad un suo concerto?
  Purtroppo no, ma ho visto molti concerti su dvd di Mia Martini.

• Agli inizi degli anni ’80, Mia Martini si presenta al suo pubblico con una voce, come affermava anche lei stessa, modificata nel timbro, più roca e ‘sporca’, rispetto a quella più cristallina del decennio prima. Lei quale preferisce di più?
   Io per età anagrafica conosco meglio questa seconda voce di Mia Martini, ho riscoperto solo negli anni a seguire i suoi primi dischi. Io trovo formidabile l’emozione che quella voce dava lacerandosi e spaccandoti nell’anima…una vera meraviglia.

• Mia Martini cantautrice. Sono in pochi a parlare di questo aspetto. Ha avuto modo di scoprirla in questa veste?
Lei teneva giustamente molto a questo ruolo. Sicuramente un cantante deve “modellare” il suo repertorio se possibile contribuendo a crearlo a “sua immagine”…lei ha fatto questo lavoro assieme ad autori straordinari come Fossati o Fabrizio, ma anche da sola “tessendo” la sua trama musicale per adattarla alla voce straordinaria e cosi personale che andava sviluppando sempre diversa negli anni.

• Mia Martini spesso diceva di considerarsi la ‘Cenerentola’ della musica leggera. Eppure, ha avuto varie collaborazioni artistiche, come quella con Baglioni, Fossati, Aznavour, Murolo, Shapiro. Quale tra queste considera più proficua e incisiva?
Lo so che mi ripeto, ma io amo molto il periodo Mia Martini/Ivano Fossati e Mia Martini/Maurizio Fabrizio.

• Si è parlato di un duetto tra Mia Martini e Mina, che avrebbe dovuto realizzarsi nel ‘96, ma non c’è stato il tempo. C’era questa intenzione o si tratta di leggenda metropolitana?

  Mia madre e Mimì si stimavano molto reciprocamente. Entrambe sono grandissime cantanti anche se diverse nel modo di cantare, cosi personale per entrambe. Sono uguali però nel cercare l’emozione prima di ogni altra cosa nel loro canto…sarebbe stato bello un duetto e ne hanno parlato spesso. Purtroppo il pezzo giusto non era stato individuato in quel momento…


• Pensa che Mimì, dopo la sua scomparsa, sia stata valorizzata per come merita o si potrebbe fare di più?
   Penso che in Italia non ci sia la comprensione precisa nella gente di quanto sia stata grande  Mia Martini. Ma la gente ha idee molto confuse ed è nutrita da falsi miti tutti i giorni sia dalle radio che dalle tv…i musicisti però lo sanno benissimo e con loro i suoi tantissimi fans.

Intervista a cura di Pippo Augliera per concessione di Chez Mimì

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