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martedì 27 agosto 2013

Mia Martini : una donna distrutta dalla cattiveria degli ‘amici’ di Diego Dalla Palma


 
Voglio parlarvi della morte di una donna davvero unica e straordinaria: Mia Martini. L’ho conosciuta molto tempo fa, Mimì, e ho avuto con lei, pur non frequentandola, una precisa e perfetta intesa. Sempre. Quanto ha sofferto, lo sa solo Iddio. E’ stata per anni isolata dal mondo delle note dorate solo perché qualche idiota, di natura cialtrona, l’ha fatta passare per una che portava iella. Per questo è rimasta ‘segregata’ per anni, nella campagna umbra. Ma ricorderò sempre, in tempi già ‘sospetti’ per l’imbecillità di troppi, una splendida serata, carica di stelle dai mille bagliori, di corse in autostrada sotto la luna, di quella sua voce magica e inconfondibile e di un suo forte e commosso abbraccio. Ricorderò sempre i suoi occhi scintillanti di lacrime trattenute quando le dissi, tenendole le mani: ‘ Hai vinto la stupidità umana, Mimì’. E ricordo, bene, che quella fu una delle serate più belle della mia vita. Per tanti eventi fortunati che caratterizzarono le ore di una notte stregata dallo splendido mistero degli enigmi del cielo in cui le tenebre non riuscivano a dominare i bagliori. Ore, Mimì s’è andata. Come e perché, in fondo, poco conta. Era intelligente, sapeva dire cose che pochi sanno dire e cantare come pochi sanno cantare. Era generosa. Zingara. Altruista. Appassionata, e profondamente pulita e onesta. Ed era anche, a modo suo, bella. Sì: bella! Alla faccia di tutti gli ‘esperti’ che, quando si trattava di coinvolgerla nel settore, spesso insulso, in cui io lavoro, storcevano il naso in modo evidente. Ora, forse, qualche piccolo rimorso aleggia nei loro pensieri e nel loro discutibile e corto metro di valutazione. E i tromboni del mondo dello spettacolo, quelli che si toccavano i loro inutili attributi, quando la si nominava, che diranno? Sarò io a dirvi qualcosa: toccatevi ancora una volta. Perché la vera iella è la vostra banale esistenza. E abbiate, se avete un cuore e un pizzico di sensibilità, il coraggio di abbassare il capo. E vergognarvi. Io, che niente sono e niente posso, ricorderò Mimì per quello che era: un grande, immenso temporale, in un mondo arso dalla siccità.

P-S- Prima di consegnare questo articolo ho fatto in tempo ad assistere al day after e alla solita scandalosa sceneggiata del solito scandaloso dolore di circostanza e alla vergognosa retorica di molti. Fra i tanti addolorati anche certi giornalisti, certi parenti, certi discografici e certi cantanti. Gli stessi che, quando la incontravano, alzavano, dal pugno chiuso, l’indice e il mignolo. Perdonali, Mimì. Buon viaggio.
 



 P.S. dell’ultima ora. E che dire di chi, al funerale, è andato per vedere ‘l’ultimo spettacolo’ anziché seguire le pulsioni del dolore? E di chi ha chiesto gli autografi ai noti e meno noti? E di quei noti e meno noti che li hanno firmati? E di chi ha lasciato squillare i telefonini portatili durante la cerimonia funebre? E di chi, senza conoscerla e con la solita superficialità che si usa in queste circostanze, l’ha descritta come ‘una donna distrutta dalla solitudine’? Non ho dubbi: certe vite sono peggiori di qualsiasi morte.


Diego Dalla Palma Anna 1995

Mia Martini. Grande "piccola donna", regina e cenerentola
http://questimieipensieri.blogspot.it/2013/04/mia-martini-principessa-e-cenerentola.html

Incanta la voce di Mia Martini. A Taormina la cantante calabrese che meriterebbe ben altra carriera
http://questimieipensieri.blogspot.it/2011/02/incontro-con-mia-martini-la-voce-che.html


 
Canta Mia Martini: voce, cuore e passione.
 




 

 
  

 

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