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martedì 23 luglio 2013

Concerto di Mia Martini : L’omaggio a Napoli di una magnifica Mimì


 
 
Così prometteva la pubblicità del concerto con cui si  è  conclusa sabato sera al Teatro Mediterraneo la festa dell’Amicizia. E omaggio a Napoli  è  stato con una straordinaria Mimì capace di cantare lo spirito della Napoli tradizionale come di quella contemporanea. Quella classica di  Reginella, eseguita in coppia con Mario Maglione; quella moderna di Enzo Gragnaniello con  Va a Marechiaro, la magnifica  Donna  e  la struggente  Rosè, storia di una Lilì Marlene dei Quartieri spagnoli intonata in duetto con l’autore, salito sul palco con Joe Amoroso alle tastiere, Michele Montefusco alla chitarra e Flavio Piscopo alle percussioni.

L’animale Martini e l’animale Gragnaniello, animali da palcoscenico naturalmente, insieme fanno scintille.

Una lunga storia d’amore tra Mimì  e  Napoli, un amore ricambiato da questa città che l’aveva già adottata in un momento difficile della sua carriera, in cui aveva trovato rifugio quando più nessuno credeva in lei.

Ma non solo Napoli canta Mimì, con la sua voce dalla grana grossa di chi conosce a fondo la vita ed  è  stato  tre volte nella polvere, tre volte sull’altare.

E’ tenera  e  rabbiosa, sensuale ed infantile, nostalgica e sbarazzina. Sa passare da capolavori della nostra migliore canzone d’autore – una suadente La donna cannone -  ai suoi successi di ieri e di oggi, nazional – popolari quanto si vuole, ma comunque capaci di rivolgersi alla gente al di là delle logiche di mercato”.


Eccola romanesca in La nevicata del ’56 o snocciolare una sorta di antologia personale rivisitando il ‘suo’ Maurizio Fabrizio di Amanti e Almeno tu nell’universo (cantata ogni volta con un nuova intensità nella sua violenza autobiografica : sai la gente è strana, prima t’odia e poi ti ama)  e i successi del suo primo periodo, da Inno a Padre davvero, da Piccolo uomo a E non finisce mica il cielo, passando naturalmente per il Minuetto. Ma tra le perle dello show c’è anche la Danza pagana regalatagli da Mimmo Cavallo, entusiasmante carnasciale mittelmediterraneo,  una bella Come together e una energica Proud Mary che ricorda più la versione intrisa di r’n’b e gospel di Ike e Tina Turner che quella originale dei Creedence Clearwater Revival del compianto Tom Fogerty.
 
Omaggio a Napoli, dicevamo, ma anche omaggio di Napoli a Mimì; sottolineato tra l’altro da uno dei mille slogan d’affetto lanciatogli dal pubblico: Mia, Napoli t’adotta, come Maradona. Compatta ed affiatata la nuova band, a cui manca forse la raffinatezza di un Ernesto Vitolo la cui assenza si fa sentire in certi arrangiamenti di tastiere inutilmente pesanti ed enfatici, ma è un peccato veniale: Stefano Senesi, al piano, Danilo Cherni alle tastiere, Massimo Fumanti alla chitarra, Sergio Guarda alle percussioni, Mauro Ghepardi alla batteria, Maurizio Galli al basso ed Eric Daniel al sax ed al flauto, sanno sicuramente il fatto loro.
Ora Mimì, in quest’ultimo spezzone di tour estivo, porterà a termine le registrazioni del suo annunciato album live. Intanto, però, ha promesso a Giampaolo Sodano di registrare la sigla di Scrupoli, il nuovo programma di RaiDue condotto da Enza Sampò: E’un’idea importata dall’America, dove ha riscosso un enorme successo: parla di scrupoli, rimorsi di coscienzaHo scelto la melodia di una canzone francese e mi sono fatta scrivere un testo su misura dei miei Scrupoli.
Federico Vacalebre - Il Mattino 1990
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