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domenica 6 gennaio 2013

La lettera di Adriano Celentano a Mia Martini



Pubblichiamo l’invettiva ad una trasmissione TV e la bellissima lettera di Adriano Celentano, dedicata a Mia Martini, pervasa anche di toni mistici-spirituali, apparsa sul Corriere della Sera, dopo la scomparsa dell'artista:


Si può uccidere senza sparare. Per ammazzare le persone abbiamo un’arma molto sofisticata. Basta dire che quella persona porta scalogna. E così che è stata uccisa Mia Martini. Non perché si drogasse, ma perché isolata dal rito barbarico degli scongiuri. Il male non si fa col pensiero, né con il colore viola. Ci vogliono azioni: una parola, un pugno, uno schiaffo.

Finalmente si è capito chi sono quelli che veramente portano iella: quelli del mondo dello spettacolo. Certo non tutti, ma una gran parte di questo mondo di merda, pieno di ipocrisia deve avere qualche rimorso: in fin dei conti hanno contribuito non poco ad accorciare la vita di Mia Martini: e non parlo solo dei colleghi cantanti, ma dei fonici, dei musicisti, microfonisti, editori, arrangiatori e affini, che quando la vedevano si toccavano dando corso al barbarico rito degli scongiuri, mentre lei (una delle migliori interpreti d'Europa) l'unica cosa che chiedeva ai falsi dello spettacolo era solo un po' di affetto.



Ora gli stessi che, per anni le hanno somministrato il micidiale veleno costringendola all'isolamento totale, senza poter lavorare, lei che di bravura se li mangiava tutti, sono quelli che ora fingono di compiangerla esaltandone le qualità. Loro, i deficienti dello spettacolo, ai quali basta un semplice colore viola per non farli salire sul palcoscenico, che di fuori cantano la solidarietà ma di dentro annaspano nella crudezza del loro razzismo, portando sì iella, ma non agli altri, a se stessi. A te, Mimì, hanno fatto un favore mica da poco.

Sei finalmente tornata a casa. Quella ‘Casa’ dove anche il più piccolo dei tuoi respiri, non passerà inosservato, poiché l'amore che ti circonda non ha confini e la sua intensità è al di là di ogni descrizione. Da lassù, ora puoi comprendere che quaggiù eri in errore se pensavi che ti limitavi semplicemente a vivere e a cercare ciò che qui ti è sempre stato negato: amore e un po' di benessere.

Anche tu, come ognuno di noi, avevi una missione e forse sarà proprio questa tua sofferenza passata sulla terra che salverà tanta gente dalla spietata aggressione di quelle maldicenze che feriscono, emarginano e talvolta uccidono. Mentre ti spegnevi, un nuovo raggio di luce nasceva per illuminare i tanti a comprendere che nessuno può portare iella a un altro, se qualche volta c'è, è perché ce la siamo creata da soli. Nessuno ce la può dare.

Questo articolo è stato inserito anche nel libro Mia Martini La voce dentro 

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http://questimieipensieri.blogspot.it/2013/01/nantas-salvalaggio-e-il-suo-omaggio-mia.html

La Telefonata di Adriano Aragozzini a Mia Martini

3 commenti:

Unknown ha detto...

carissima MIA, fin dal primo momento in cui ho gustato le tue interpretazioni canore, mi ha colpito l energia e la voglia di vivere che trasmettevi con la tua voce ma anche col tuo modo di cantare e subito mi ha fatto innamorare il phatos e il coinvolgimento con cui ci dedicavi i tuoi pezzi non si poteva ignorare di trovarsi di fronte adun interprete unica che avrebbe bruciato tutti quelli che si credono dei divi e li avrebbe messi tutti in fila,grazie per il calore ela bellezza che ci hai donato.

Vincenzo Gelsomino ha detto...

Mia Martini, la Grandiosa Mia Martini

FRATELLO SOLE ha detto...

Grande immensa Mimi', innamorata della sua terra e delle sue origini, grazie Mimi'per quello che ci hai lasciato, la tua caparbietà di vera Calabrese ha continuato a lottare ed eri ritornata a fare quello che ti piaceva fare....cantare, purtroppo sulla tua strada hai trovato gente cattiva, spietata che ti ha distrutto ma la tua voce rimarrà sempre e la sentiranno pure loro e si tapperanno le orecchie per non sentirti e non sentire tutto il male che ti hanno fatto, Grazie Adriano per la tua bella E sincera testimonianza d'affetto. CIAO MIMI'❤